E sempre le foreste by Sandrine Collette

E sempre le foreste by Sandrine Collette

autore:Sandrine Collette [Collette, Sandrine]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788833575124
Google: MEJxzwEACAAJ
editore: e-o
pubblicato: 2022-11-15T16:44:45+00:00


Fu durante una di quelle passeggiate che incontrò dei sopravvissuti. Erano in quattro, tutti uomini, e avevano fame.

Non gli piacque il modo in cui lo guardarono quando reclamarono da mangiare. Non gli piacque il modo in cui erano andati verso di lui spuntando da dietro gli alberi con i lineamenti tesi e gli occhi cattivi. Accanto a lui, il cucciolo ringhiava. Neanche a Ciechino piacevano.

Si sforzò di rispondere senza indietreggiare. Da lui emanava qualcosa che sperava invisibile, un brivido, un odore rancido, un sentore acido che riconobbe subito: era la paura. Capì che doveva allontanare quegli uomini, indirizzarli su un sentiero che passasse lontano dalla casa, lontano da Mathilde e Augustine.

Ci sono provviste alla Piccola Città, disse. Andando da qui ci arrivate in due ore.

E tu?

Io non ho niente.

Da dove vieni?

Non vengo.

Dove vai?

Da nessuna parte.

Non aveva zaino. Gli chiesero dove tenesse le sue cose.

Non ho niente.

Non si può vivere senza avere niente.

Vivere non mi interessa.

Non gli credettero. Si avvicinarono troppo.

Non mi toccate, non vi serve a niente.

Hai una faccia del cazzo, dissero quelli.

Corentin sollevò le mani in segno di pace.

Ci sono due ore di cammino da qui alla città. Due ore sono niente.

Avrai pure un posto, un riparo, una capanna.

Mai ce li avrebbe portati. Mai si sarebbe portato dietro quegli sguardi e quelle mani, che di colpo si misero a spintonarlo e a colpirlo con furia.

Ciechino abbaiò. Lo tempestarono di calci.

Smettetela, è un cucciolo.

Loro continuarono. Ciechino scappò uggiolando. Poi presero Corentin. Avevano mani rigide e dure. Lo gettarono a terra e lo picchiarono fino a che ne ebbero la forza e Corentin capì che, al di là di tutto, ce l’avevano con il mondo per tutta la miseria, il dolore e l’avvenire schifoso, non ce l’avevano specificamente con lui, lui si trovava lì, gli era andata male, quelli lo pigliavano a botte ansimando per far uscire una rabbia che non aveva causato lui, forse avrebbe fatto la stessa cosa se avesse avuto fame, freddo e paura come loro.

Non sono stato io, non è mica colpa mia, pensò.

Non si fermavano.

Lo lasciarono privo di sensi nel fango. Gli presero la giacca, le scarpe e la sciarpa.

Andandosene gli sputarono addosso.

Pezzo di merda.



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